venerdì 25 novembre 2022

A Crocetta del Montello, all'Osteria Al Canton, da Sara e Fabio

   


Sara e Fabio, all'Osteria Al Canton di Crocetta del Montello non cessano mai di stupirci.

La scelta (saggia e accorta) dei vini è senza dubbio di alto profilo qualitativo.

Non lo diciamo per piaggeria, ma per esperienza.

Tanto per fare un esempio, l'ultima sosta gustosa, ci ha fatto incontrare il timorasso dell'azienda agricola La Colombera dei Colli Tortonesi.

Elisa Semino conduce la Colombera insieme al padre e al fratello. Il loro impegno, la dedizione nella cura del terreno e delle vigne, la filiera impostata nel rispetto del territorio e un meticoloso lavoro in cantina portano La Colombera ad essere una delle aziende più amate per il Timorasso, la leggenda dei Colli Tortonesi.Il Timorasso è un vitigno autoctono a bacca Bianca coltivato nel comprensorio del Tortonese sin dal Medioevo. Già citato dalla prima enciclopedia agraria del XIV secolo, nel corso dei secoli conferma le proprie attitudini e diventa il più importante vitigno bianco piemontese. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si abbandona mano a mano la sua produzione, preferito a uve più resistenti e vigorose.


Già questa scelta, ci racconta la passione e la competenza dei nostri due personaggi.


Persino nel settore dei prosecchi ci propongono etichette mai banali.

Provate il vino col fondo della Famiglia Bottarel di Colbertado di Vidor.....

Per questi buoni motivi l'Osteria è diventata una delle mete preferite dei vagaboindi del gusto.

lunedì 20 giugno 2022

IL BANCO DI DEGUSTAZIONE “TUTTI I COLORI DEL BIANCO” TARGATO GOWINE

 





Nuova ottima degustazione per Borghi d’Europa

Milano, 20 Giugno 2022- Borghi d’Europa ha fatto un viaggio del gusto dalle Alpi alla Sicilia , coi vitigni a bacca bianca, autoctoni e non, autentici mattatori.

Tutto questo all’ottimo banco di degustazione targato Gowine “Tutti i colori del Bianco”, svoltosi nelle ampie sale dell’Hotel Melià, location perfetta per eventi di tale caratura.

Tra la parte banco e quella enoteca erano numerose le etichette presenti,da tutta Italia, con la possibilità in alcuni casi di poter assaggiare lo stesso vino, prodotto però in due annate diverse.

Quest’ultimo è stato un aspetto indubbiamente interessante, che ha favorito una full immersion sulle diverse realtà “bianchiste” italiane, volta a capire l’identità di ogni vino degustato.

Tra i vari assaggi, Borghi d’Europa ha apprezzato molto i Gavi Docg della Società Agricola La Raia di Novi Ligure (Al), poi i Bianchello del Metauro Doc e il Verdicchio dell’Azienda Agraria Fiorini di Terre Roveresche (Pu), poi gli iconici e insoliti bianchi di Bajta Fattoria Carsica di Sgonico, nel Triestino e dai Colli Orientali friulani Il Pinot Bianco Doc e la Ribolla Gialla Doc di Roberto Scubla.

 

Altri protagonisti dell’evento sono stati da Monte Porzio Catone (Rm), i Frascati Superiore Docg di Villa Simone e dall’Abruzzo, precisamente dal Chietino i vini bianchi di Cantina Frentana.

Un bel viaggio italiano all’insegna di grandi bianchi rappresentativi di terroir così diversi e allo stesso tempo ricchi di specificità: evviva!

 

 

mercoledì 2 marzo 2022

Il Prosecco col Fondo, un modernissimo vino antico

 



Il Prosecco è un vino che non cessa di stupire: accanto ai tipi più comuni: Doc, Docg, è recentemente tornato di moda il tipo “con fondo” o, come dicono i raffinati, “sur lie”.

Si tratta di una preziosa testimonianza dell’antica tradizione contadina delle campagne venete, in cui la spumantizzazione è ottenuta mediante il processo tradizionale della rifermentazione, che non prevede l’uso di macchinari moderni e piace a chi non ama il solito Prosecco.

Il vino in questo modo ha più corpo, odori meno “finti” e bollicine meno invadenti. La vinificazione avviene in questo caso senza solfiti aggiunti e la fermentazione naturale, che lo rende frizzante, nasce in bottiglia. La presenza dei lieviti naturali è rivelata dal cosiddetto “fondo”: i lieviti sedimentati all’interno della bottiglia si depositano sul fondo, dando così vita ad un vino unico.

Il vino può successivamente essere decantato per separarne il fondo, facendo così apprezzare la limpidezza del vino, oppure servito direttamente “col fondo” per mantenere le caratteristiche aromatiche, dato che i sedimenti donano fragranti sentori di crosta di pane.


Gianluigi Pagano


Due parole ......

Accanto alle versioni più comuni c’è il Prosecco col fondo, o sur lie (o colfondo), cioè rifermentato in bottiglia e senza sboccatura, quindi torbido. Si tratta insomma della preziosa testimonianza dell’antica tradizione contadina delle campagne venete, quando i macchinari per la spumantizzazione non erano ancora stati introdotti. Caso vuole che la tipologia sia caduta in disgrazia, relegata all’economia domestica, salvo poi essere valorizzata da pochi storici e qualche produttore nuovo. 

Il Prosecco colfondo piace a chi non ama il solito Prosecco, è un fatto: ha più corpo, odori meno finti e bollicine meno invadenti. Sto parlando delle migliori versioni, evidentemente. E quando parlo di odori finti non facciamo gli gnorri, quella “col fondo” è la versione del Prosecco Classico, ottenuta mediante il processo tradizionale delle rifermentazione che non prevede l’uso di macchinari moderni. 

 Sur Lie, termine francese tradotto con l’italiano “col fondo”, significa letteralmente “sopra lo sporco” ovvero “sopra i lieviti”, particolare che connota questo tipo di vino. A distinguere il Prosecco sono la vinificazione che avviene senza solfiti aggiunti e la fermentazione naturale in bottiglia che lo rende frizzante. La presenza dei lieviti naturali denota il cosiddetto “fondo”: i lieviti sedimentati all’interno della bottiglia si poggiano sul fondo, dando così vita ad un vino unico. Il vino frizzante bianco può essere decantato per separarne il fondo, apprezzandone così la limpidezza, oppure servito direttamente “col fondo” per mantenere le caratteristiche aromatiche. Infine, i sedimenti donano fragranti sentori di crosta di pane.

Questo Prosecco presenta con un colore quasi torbido e con presenza di sedimenti; la bollicina è leggera, gli odori fragranti richiamano la presenza dei lieviti e il sorso è sempre fresco, vivace, fragrante e beverino

Il Prosecco col fondo, eventualmente identificato anche con l’appellativo francese ‘sur lie’, è una variante frizzante prodotta a partire da uve Glera rispettando il processo tradizionale della rifermentazione in bottiglia. L’indicazione ‘col fondo’ si riferisce quindi alle fecce fini presenti all’interno della bottiglia, costituite dai lieviti sedimentati che non vengono rimossi tramite sfecciatura o sboccatura..

Un prodotto che riporta alla memoria la tradizione contadina di consumare il Prosecco col fondo a tutto pasto. Conserva il naturale deposito di lieviti, mostrandosi nel calice lievemente velato, con bollicine fini e delicate. Asciutto, fresco e sapido, al naso, oltre ai tipici caratteri varietali di mela e pera ben evidenti, ha sentori di litchi, pesca bianca, caprifoglio, menta bianca.