lunedì 29 aprile 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo - LE Dolomiti Friulane e Il Castello di Meduno




La zona delle Dolomiti Friulane è stata inserita nella lista dei patrimoni mondiali naturali dell'UNESCO il 26 giugno 2009. Si tratta di un territorio selvaggio, di una bellezza spettacolare, sede di un Parco Reginale, il cui simbolo, non a caso è un’aquila reale (presente in queste valli) posto a cavallo fra le province di Pordenone e di Udine. Le suggestive vallate, incontaminate e selvagge presentano un patrimonio paesaggistico fatto di splendidi boschi con abeti secolari e verdeggianti pascoli e sorvegliato dall’alto dai torrioni dolomitici.

Campanile di Val Montanaia



La presenza dell’uomo è segnata da numerose casere e le malghe, in cui nascono gli indimenticabili formaggi, che recano i profumi della vegetazione alpina.

Il Castello di Meduno

Uno del più famosi Castelli della zona era il Castello di Meduno, che fu edificato nel 1136 sul crinale del colle di San Martino per volere del vescovo di Concordia e fu assegnato in feudo ai signori di Meduno che, in seguito, divennero vassalli del Patriarca di Aquileia.

di cui rimangono solo pochi resti a causa del terremoto che nel sconvolse la zone, e dell’uso successivo delle pietre del Castello per realizzare nuove costruzioni.

castello di Meduno, sede dell’omonima famiglia feudale, posto su un crinale, sopra il capoluogo. Tale Castello, citato per la prima volta in un documento del 1136 fu a lungo conteso fra dai signori di Maniago e quindi dagli eserciti degli Spilimbergo, dei Strassoldo, dei Prata, dei Polcenigo e degli Urusbergo, alleati del duca Rodolfo d’Austria contro il patriarca Lodovico della Torreed infine assediato dalle truppe di Francesco da Carrara. Danneggiato dal terremoto del 1776, il Castello venne in seguito abbandonato e le sue strutture murarie spoliate per costruire nuovi edifici.

Meduno è famosa in tutto il mondo per i suoi artigiani della pietra, di cui il più famoso fu senz’altro Luigi Del Bianco, capomastro di uno dei cantieri più famosi al mondo, quello di Mount Rushmore National Memorial, dove furono scolpiti nella roccia i volti giganteschi di quattro storici presidenti statunitensi: George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosvelt e Abraham Lincoln.

Gianluigi Pagano 



venerdì 26 aprile 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo/ Gli Eventi – Breda di Piave (3)

 


Il Percorso Internazionale Aquositas valorizza il pesce di fiume, grazie al Partenariato d'informazione della Itticoltura Tonini di Saletto (Breda di Piave).

La proposta cucinaria riguarda lo storione, superbamente interpretato dalla Hostaria Manareta di Candelù.


Lo storione è un pesce della famiglia degli Acipenseridi; è una specie piuttosto rara nei nostri mari, ed è pescato durante il periodo della riproduzione, quando risale lungo i fiumi.

Il corpo dello storione è allungato; la testa, anch'essa lunga, ha la forma triangolare. La bocca, priva di denti, è provvista di 4 barbigli.

Dal dorso grigio e il ventre bianco, lo storione ha dimensioni molto variabili: la sua lunghezza, infatti, può variare dai 50 cm a 4 metri!

A livello alimentare lo storione è apprezzato per le sue carni bianche e soprattutto per le sue uova, da cui si ricava il caviale.





Uso in cucina

In cucina lo storione è apprezzato soprattutto per le sue uova, da cui si ottiene il caviale, molto apprezzato per ricette di raffinati aperitivi, in tartine di pane spalmato di burro, col limone o con i blini russi, una sorta di crespelle.

La carne dello storione, bianca e non troppo magra, è cucinata in ricette simili a quelle con cui si prepara il tonno: alla brace o in padella. Inoltre lo storione è anche utilizzato nell'industria conserviera e affumicato.


Fino a qualche decennio fa i fiumi dell'Alto Adriatico, dal Po al Livenza, al Piave, al Sile ne erano popolati e la loro pesca costituiva una fonte di ricchezza. Allo stato attuale, è considerato una specie in pericolo di estinzione, per cui, con successo, si sono aumentati gli sforzi di produzione in cattività, sia per riproporlo in tavola, che per ripopolare la fauna ittica lei nostri fiumi.




In occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d'Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC - Rete europea di consiglieri regionali e locali.


Elezioni europee

6-9 giugno 2024 Perché è importante votare

Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.


Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell'Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un'ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.


Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi

È facile dimenticare quante persone sono interessate dall'esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.


La legislazione dell'UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l'ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l'economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.


Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell'elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l'elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.


Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano

In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l'Unione europea si occupa di sfide globali che nessun paese dell'UE può affrontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.


Usa il tuo voto per sostenere la democrazia

La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.


La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.

Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democrazia.



sabato 28 ottobre 2023

Aquositas - La presentazione del Percorso Aquositas alla Osteria Manareta a Candelù – Il racconto di Laura Panizutti


 

 



L’Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto è nata nel 2007 dalla collaborazione fra La Rotta dei Fenici, Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa, e la Rete di Informazione L'Italia del Gusto, con lo scopo

di valorizzare e promuovere la conoscenza, lo sviluppo e la diffusione delle

culture locali in tutte le loro espressioni.

Il progetto intendeva unire e collegare borghi e territori europei poco

conosciuti e valorizzati, per creare una rete di scambi culturali e istituzionali

di ampio respiro.

In particolare, mirava alla salvaguardia di quelle terre di cui normalmente

non si parla nelle pagine dei giornali, dei territori e dei borghi meno conosciuti

in Italia e in Europa. Il progetto è finalizzato ad ‘informare chi informa’ e prevede

l’intervento di delegazioni di giornalisti e comunicatori nei territori della rete.

Borghi d'Europa promuove un circuito nazionale di borghi e territori

(Aquositas,Le Vie d’Acqua), profondamente segnati nella storia e nell’ambiente

dalla presenza di un elemento comune: l’acqua.

Il circuito organizza e promuove dei percorsi internazionali d’informazione

per mettere a confronto idee, iniziative, progetti,capaci di seguire il filo logico

della valorizzazione rispettosa degli equilibri sociali, culturali ed ambientali dei

territori di riferimento.

I territori scelti : Borghi di lago : Carinzia (Austria) ,Verbano (Piemonte),Canton Ticino ;

i borghi di mare : Riviera Romagnola (Comacchio), Istria slovena (Isola),

Istria croata (Cittanova), Fossacesia (Chieti-Abruzzo), la Laguna di Marano (Friuli

Venezia Giulia) ;

i borghi di fiume : la Piave (Veneto), Il Natisone (Valli del Natisone),

il Canton Ticino e la Valposchiavo, il Fiume Stella (Friuli Venezia Giulia), Sillian

(Ost Tirol, fiume Drava), il Delta del Po (Argenta).


Laura Panizutti,Consulente Finanziaria e Patrimoniale di Conegliano, partecipa alle iniziative quale partner d'informazione fin da primi anni del progetto.

La presentazione del Percorso Aquositas avviene alla Osteria Manareta, a Candelù (Maserada sul Piave).




Guido Facchin, in un bel libro di storia locale, ricorda la figura di Giuseppe Voltarel detto ‘manareta’ (piccola manera,ovvero piccola ascia), nato a Candelù nel 1892. “Dopo la caduta

di Caporetto del 24 ottobre 1917 e la ritirata sulla linea del Piave e del Grappa, l’esercito

resiste e respinge i tentativi di superare il fiume.Voltarel, con l'8° Reggimento Bersaglieri

della XXIII divisione (Gen. Fara) si trova schierato di fronte a Candelù. Lo comanda il

Colonnello Alessandro Pirzio Biroli. Il comando della VI Brigata Bersaglieri viene

alloggiato proprio nella casa di Voltarel. Biroli lo investe di una preziosa e pericolosa

missione: andare oltre le linee nemiche, osservare, ascoltare e riferire. Giuseppe è abile nei movimenti, gli viene richiesto anche di accompagnare plotoni e compagnie negli

spostamenti tattici, guida perfino Emanuele Filiberto, Duca D’Aosta comandante in capo

della III armata; entra nella leggenda dei Caimani del Piave.Nel dopoguerra apre un’osteria

con annessa rivendita alimentari, si fa una famiglia, diventa padre otto volte. “



Così quando quindici anni orsono Roberta e Michele Carisi prendono in mano i destini

della Osteria di Candelù, la chiamano ‘Manareta’, riportandone la storia anche nella

porta a vetri del locale. Osteria informale, fin nell’arredamento, sobrio ma elegante, ma fortemente simbolico. I sassi del Piave, le lampade e gli inserti in metallo che sembra arrugginito, i tavoli semplici e lineari…..

Tutto sembra rinviare ad uno spazio ‘aperto’, che continua nelle golene della Piave….

Il servizio è ispirato all’essenzialità, cortese, mai untuoso."

martedì 16 maggio 2023

I formaggi della Latteria di Visinale a VinoCalciando, alla Trattoria e alloggi 'Agli Alberoni', alla Brussa (Caorle)

 

 VINOCALCIANDO nasce a Udine da una idea di tre amici Dante,Mauro e Claudio di voler giocare una partita di calcio ( cuochi contro camerieri) e degustare ottimi vini e prodotti enogastronomici

a fine match.

VinoCalciando conserva oggi il nome, ma soprattutto lo spirito.

La serata di degustazione viene rinnovata di anno in anno e parte del ricavato è sempre devoluto in beneficenza.

La Trattoria e alloggi 'Agli Alberoni' è da diversi anni partner dell'evento, ma ospita solo per la seconda volta la serata nel suo grande giardino.

Una location unica in BRUSSA Immersa nella campagna a due passi dal mare dell'Oasi Naturalistica di Vallevecchia (Caorle).

La serata di degustazione vini e prodotti enogastronomici si tiene lunedì 22 maggio dalle ore

18.


Latteria Di Visinale

Formai col cren Formai al basilico Formai del Nonno Jop con rosmarino e pepe Formai frant

Formai al tartufo Formai menta e lime

“Sono le nostre specialità, prodotti con i formaggi della Latteria di Visinale, vengono rielaborati aggiungendo spezie ed erbe aromatiche attentamente selezionate e poi affinati all'interno dei propri magazzini aziendali.”

Produttore, stagionatore, affinatore e creatore di Specialità. Produttore di formaggio Montasio DOP, Latteria, latticini freschi e yogurt artigianale.

mercoledì 22 marzo 2023

La Via delle Buone Cose - Le degustazioni di Borghi d’Europa Osteria Antica Guizza - Conegliano (TV)

 




Il Cabernet Sauvignon, vitigno principe della viticoltura di tutto il mondo



I giornalisti della redazione dell’associazione culturale Borghi d’Europa e della rivista Degusta, hanno degustato all’Osteria Antica Guizza di Conegliano, il Cabernet Sauvignon prodotto da Denis Boscaratto, titolare dell’Azienda Agricola Terre Boscaratto di Susegana (TV). L’azienda appartiene alla FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, l’organizzazione che rappresenta e promuove i vignaioli che seguono direttamente tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione della vigna, alla trasformazione dell’uva in vino, fino all’imbottigliamento ed alla vendita.


Questa la degustazione del vino, Cabernet Sauvignon Colli Trevigiani IGT 2021 - alc. 12,5% vol.

Note di Degustazione

Rosso rubino con riflessi violacei. All’olfatto profumi di mora e lampone con lievi sentori vegetali nel finale. All’assaggio è fresco, sapido con tannini ancora giovani. Vino schietto dalla beva immediata che invita alla convivialità.

Abbinamento

Da accompagnare alla merenda Trevigiana con pane e soppressa oppure da gustare in abbinamento ad un primo piatto di tagliatelle con ragù dell’aia.



Il Cabernet Sauvignon è il vitigno a bacca rossa più diffuso al mondo, dopo il merlot. Il terroir d’elezione è la Francia, nella celebre regione di Bordeaux (Médoc e Graves), dove viene spesso assemblato con merlot e cabernet franc. La vera identità del cabernet sauvignon è stata scoperta alla fine degli anni novanta del novecento dall’Università di Davis in California. Gli studi compiuti sul DNA della cultivar hanno rivelato che il vitigno è il frutto dell’incrocio spontaneo, avvenuto probabilmente nel XVII secolo, fra il cabernet franc (vitigno a bacca rossa) e il sauvignon blanc (vitigno a bacca bianca).

Vitigno internazionale per eccellenza, il cabernet sauvignon, possiede una buona capacità di adattamento alle diverse condizioni climatiche del pianeta ed ai diversi terroir, mantenendo le sue caratteristiche di riconoscibilità. Il vino che ne deriva, dalla personalità ben definita, è intenso con tannini decisi, di ottima struttura e lunga persistenza, in grado di acquisire con l’invecchiamento splendide sfumature.

Il profilo olfattivo ricorda gli aromi dei frutti a polpa rossa e scura come i mirtilli, i lamponi, la mora, la prugna ed il ribes nero. Nei climi più freschi, dove matura con maggior difficoltà, si potranno percepire al naso note più vegetali, come quelle di foglia di pomodoro e peperone. Vino raffinato e longevo. La maturazione in legno, oltre a smussare i tannini ed a renderlo più morbido, favorisce l’evoluzione dei sentori terziari con aromi complessi di tabacco, caffè tostato o cioccolato.

Molto diffuso ed apprezzato anche a livello mondiale, lo troviamo in California (Napa Valley e Sonoma Valley), Argentina (Mendoza), Spagna, Cile, Australia, Sudafrica e Cina. Nel nostro Paese il cabernet sauvignon è arrivato a Marengo (Mantova) all’inizio del XIX secolo, grazie al Conte di Sambuy che iniziò a coltivarlo sperimentalmente. Fino agli anni ‘80 del secolo scorso era il cabernet franc ad avere una maggior diffusione nel nostro Paese, specie in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. La situazione cambiò in seguito al successo internazionale di vini, come il Sassicaia e il Tignanello, prodotti con il cabernet sauvignon che dimostrarono il grande potenziale del vitigno ed i risultati eccellenti ottenuti anche al di fuori del celebre territorio Bordolese.

Ovunque Il cabernet sauvignon è sinonimo di vini di successo, vitigno perfetto, come viene descritto nel 1785 da Charles-Louis de Secondat, il barone di Montesquieu.



Buona degustazione!



Antonella Pianca

venerdì 25 novembre 2022

A Crocetta del Montello, all'Osteria Al Canton, da Sara e Fabio

   


Sara e Fabio, all'Osteria Al Canton di Crocetta del Montello non cessano mai di stupirci.

La scelta (saggia e accorta) dei vini è senza dubbio di alto profilo qualitativo.

Non lo diciamo per piaggeria, ma per esperienza.

Tanto per fare un esempio, l'ultima sosta gustosa, ci ha fatto incontrare il timorasso dell'azienda agricola La Colombera dei Colli Tortonesi.

Elisa Semino conduce la Colombera insieme al padre e al fratello. Il loro impegno, la dedizione nella cura del terreno e delle vigne, la filiera impostata nel rispetto del territorio e un meticoloso lavoro in cantina portano La Colombera ad essere una delle aziende più amate per il Timorasso, la leggenda dei Colli Tortonesi.Il Timorasso è un vitigno autoctono a bacca Bianca coltivato nel comprensorio del Tortonese sin dal Medioevo. Già citato dalla prima enciclopedia agraria del XIV secolo, nel corso dei secoli conferma le proprie attitudini e diventa il più importante vitigno bianco piemontese. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si abbandona mano a mano la sua produzione, preferito a uve più resistenti e vigorose.


Già questa scelta, ci racconta la passione e la competenza dei nostri due personaggi.


Persino nel settore dei prosecchi ci propongono etichette mai banali.

Provate il vino col fondo della Famiglia Bottarel di Colbertado di Vidor.....

Per questi buoni motivi l'Osteria è diventata una delle mete preferite dei vagaboindi del gusto.

lunedì 20 giugno 2022

IL BANCO DI DEGUSTAZIONE “TUTTI I COLORI DEL BIANCO” TARGATO GOWINE

 





Nuova ottima degustazione per Borghi d’Europa

Milano, 20 Giugno 2022- Borghi d’Europa ha fatto un viaggio del gusto dalle Alpi alla Sicilia , coi vitigni a bacca bianca, autoctoni e non, autentici mattatori.

Tutto questo all’ottimo banco di degustazione targato Gowine “Tutti i colori del Bianco”, svoltosi nelle ampie sale dell’Hotel Melià, location perfetta per eventi di tale caratura.

Tra la parte banco e quella enoteca erano numerose le etichette presenti,da tutta Italia, con la possibilità in alcuni casi di poter assaggiare lo stesso vino, prodotto però in due annate diverse.

Quest’ultimo è stato un aspetto indubbiamente interessante, che ha favorito una full immersion sulle diverse realtà “bianchiste” italiane, volta a capire l’identità di ogni vino degustato.

Tra i vari assaggi, Borghi d’Europa ha apprezzato molto i Gavi Docg della Società Agricola La Raia di Novi Ligure (Al), poi i Bianchello del Metauro Doc e il Verdicchio dell’Azienda Agraria Fiorini di Terre Roveresche (Pu), poi gli iconici e insoliti bianchi di Bajta Fattoria Carsica di Sgonico, nel Triestino e dai Colli Orientali friulani Il Pinot Bianco Doc e la Ribolla Gialla Doc di Roberto Scubla.

 

Altri protagonisti dell’evento sono stati da Monte Porzio Catone (Rm), i Frascati Superiore Docg di Villa Simone e dall’Abruzzo, precisamente dal Chietino i vini bianchi di Cantina Frentana.

Un bel viaggio italiano all’insegna di grandi bianchi rappresentativi di terroir così diversi e allo stesso tempo ricchi di specificità: evviva!